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The Studio Hamelin Blog

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"Il seminatore uscì a seminare"

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Ed eccoci in Gennaio, il mese di Giano, il dio che con un volto guarda al passato e con l'altro guarda al futuro, il dio antico degli inizi e del tempo. 

Questo è il mese in cui preparare con cura *ogni* terreno, se si vogliono raccogliere i frutti nei mesi tiepidi della fertile primavera e della soleggiata estate. L'inverno è terminato con l'Epifania, il giorno in cui la Madre Terra ha dismesso ogni ramo secco dentro al fuoco del Sole. Da adesso in poi ogni pensiero ed ogni azione devono essere rivolti ad agire col fine di migliorare - il perfezionamento è il fine. E' ancora tutto molto faticoso, la luce è tenue e breve, il corpo è ancora stanco e sembra solo ieri che ci siamo arresi alla fine dello scorso anno (peraltro anno bisestile, quindi doppiamente difficile per tutti). Le energie sono smorte e spesso ostili, ma da adesso ogni giorno che trascorre ci fa guadagnare luce, ogni giorno significa risalire dal pozzo nero e duro delle energie esaurite. E' adesso che bisogna avere l'intenzione e la forza di dissodare, preparare, valutare, progettare, immaginare e anche sperare. Perché è da questa "terra", interiore ed esteriore, che trarremo sostentamento in seguito, quando tutti i nostri sforzi, i nostri pensieri luminosi, la nostra fatica e la nostra benevolenza verranno ripagati abbondantemente. 

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Questo nesso fondamentale fra i ritmi della Terra, degli Astri, delle Acque con l'interezza della nostra vita è andato quasi perduto. I calendari religiosi tengono il ritmo di feste che non vengono più comprese e che vengono rispettate (sempre più di rado) solo per superstizione. Ma la comprensione profonda che ogni organo del nostro corpo, ogni minuto del nostro tempo, ogni corpuscolo di terra, ogni goccia di fonte, ogni azione che compiamo debba essere in perfetta e completa armonia con il resto del cosmo è alla base di una vita sana e piena di letizia.

L'anno scorso abbiamo tutti perduto qualcosa: oggetti, persone, denari, parole, pensieri, tempo. Ed è un bene che sia così, perché così come facciamo pulizia dentro le nostre case, va fatta una pulizia profonda anche dentro le nostre anime. Dimentichiamo con facilità che Igiene era una dea importante, figlia di Asclepio, preposta a collaborare strettamente alla salute del corpo e dell'anima. Igiene, la pulizia radicale, preveniva che i mali ci assalissero. Imparare a pulire, e a lasciare andare, è fondamentale per la salute e la prosperità.

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Io sono felice di aver perduto ciò che ho perduto e, con grande sforzo e fatica, ancora col fiato corto per il lungo e faticoso anno appena finito, ho preso l'impegno con me stessa di procedere. Giano mi permetterà ancora per poche settimane di poter valutare con attenzione ciò che è trascorso, e nello stesso tempo, con l'altro volto diretto al futuro, di percepire ciò che sarà.

Invito tutti a fare la stessa cosa per le due settimane che rimangono: osservate il passato recente. Valutate cosa avete perso, cosa avete guadagnato, se avete cercato di fare del vostro meglio, se siete stati feriti e se avete ferito, chi avete incontrato, chi avete dimenticato, quanto avete mentito, quanto avete sbagliato. Cercate di vedere le vostre debolezze e di comprenderle, di analizzare i vostri errori e di assolverli. Andate oltre, perdonatevi, con l'intento profondo di correggervi. Girate adesso il volto insieme a Giano e guardate al futuro, che non si può vedere. Osservate quello che ancora potete fare, progettare, pensare, intraprendere. A quali domande non vi siete fermati per dare risposta? Quali persone stanno per entrare nella vostra vita? Quali sono le vostre intenzioni per l'anno che verrà? State considerando la gentilezza, la purezza del cuore, la pulizia del parlare, la pratica quotidiana della pazienza? Guardate bene e stabilite davanti a voi stessi degli impegni per i prossimi mesi. Mantenerli sarà durissimo ma è l'unica strada praticabile per diventare fertili e quindi lieti.

Noi siamo al lavoro da qualche giorno e stiamo iniziando i progetti di primavera, nostri e dei clienti. Non è semplice, ritornare dentro al rumore del mondo, dopo giorni di quiete e riposo. Ma il mondo è anche rumoroso per causa nostra e, se fermiamo il turbine dentro di noi, forse lo fermiamo anche un po' fuori da noi. Meno pensieri oscuri, meno parole, più quiete e dominio di sé. Funziona.

La gioia è un frutto della Terra. Quindi, adesso basta solo mettere "mano all'aratro"!

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«Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda» - Matteo 13,1-23

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