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The Studio Hamelin Blog

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I cammelli di Abramo e i segreti dello Zodiaco

Posted by on in Il Pifferaio Magico
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Fra gli avventurosi patriarchi e i molteplici dogmi del '500, è difficile quest'anno trovare la strada del benaugurio di Natale. Vediamo di esplorare il bosco.

Abramo aveva moltissimo argento, oro e cammelli. Però i cammelli in realtà non li aveva, perchè non erano ancora stati addomesticati. Ma colui che narra la storia di Abramo 500 anni dopo glieli dona perchè gli piacevano molto. Erano animali di Persia.

Tutte le persone che incontriamo vengono a riscuotere qualche dono da ciascuno di noi, qualcosa che portiamo dentro apposta solo per loro. Bisogna essere molto pronti a vedere qual'è il dono che sono venuti a riscuotere e a non perdersi fra i mille doni per altri o addirittura a pretendere di aver qualcosa in cambio. Siamo fatti per donare, tutti quanti.

Le matriarche erano bellissime, proprio come Michelle Pfeiffer. 

Giovanni Calvino è stato uno dei più grandi teologi di tutti i tempi. Accurato, colto, vicinissimo a Dio, devoto all'umanità. Finchè un giorno qualcuno l'ha minacciato di una maledizione e la paura l'ha trasformato in un feroce dispensatore di dogmi. Questo fa la paura. Rende i saggi feroci.

Giovanni Calvino definisce il tempo un meraviglioso dono di Dio, che in quanto tale non va assolutamente sprecato. Ogni secondo va impiegato per la nostra vocazione, Be-ruf. A mio avviso, prima di impiegare il prezioso tempo di Dio per la vocazione, va individuata la vocazione, forse il compito più arduo nel generale smarrimento di un'esistenza.

Ruth e Noemi si sono amate moltissimo. E Dio per tutto il libro sta silenzioso ed estasiato davanti a un tale Amore. Kadosh HaKadoshim.

Nessun dogma, di nessun tipo, per quanto ben argomentato, può essere mai la strada per la salvezza.

La lettera shin è mutevole come la fiamma e scorre il suo sibilo da destra a sinistra come fanno le fiammelle quando si spostano danzando. 

Ogni sera, da quando un audace rabbi mi ha invitato a farlo, leggo il libro dello Splendore. Non posso fare a meno di passare qualche ora della mia notte insieme a Rabbi El'azar, Rabbi Shimon e Rabbi Abbà. Io apro il libro e loro mi invitano. "Vieni, guarda".

Sono una prestatrice di penne blu.

La mia infermità fisica si sta affievolendo, nonostante la spalla e il collo vigilino ancora attentamente sulla mia rettitudine. E riesco infine adesso, grazie alla lunga passeggiata di Agosto, a ringraziare questa infermità e tutti i doni che mi ha portato dall'inizio alla fine, dagli alberi giganti alle lacrime, da Eckhart alle scarpe da corsa, dalla ragazzina smarrita al mio goffo tentativo di spiegare il cosmo. Grazie di avermi insegnato l'indulgenza con gli altri e con me stessa, mia splendida e devota infermità!

Erano decenni che avevo dimenticato la pratica dell'accuratezza. Ma quando ci si avvicina all'amore, si diventa maniacalmente accurati, chirurgici. Ogni lettera, ogni passo, ogni movenza sono tentativi di comprensione e come tali devono essere puliti, precisi, delicati e decisi. Non pensavo di poter essere ancora disposta, dopo tanti anni, ad andare così a fondo in ogni cosa.

Tre prove mi si sono riproposte perchè le avevo fallite. Nello stesso esatto modo. Per poter comprendere ho dovuto cambiare radicalmente vibrazione dentro di me. Cambiare atteggiamento non serve a niente, è solo finzione. Cambiare vibrazione invece è riuscire a virare, a modificare quello che emaniamo dentro di noi, nel profondo. Sono riuscita a cambiare la diffidenza in benevolenza, l'incostanza in fiducia e il giudizio in compassione. Mi è costato tanta fatica quanto far virare un vascello con la sola forza delle braccia, ma subito i nodi si sono sciolti. La fluidità, lo scorrere, l'andare avanti significa che si è compreso. Le prove hanno la stessa consistenza dei sogni. Quello che stupisce è che basta veramente poco.

Giordano Bruno dice che per giudicare se qualcosa ci ha fatto bene o ci ha fatto male è valido un solo criterio: il criterio dei frutti. Allora, ultimamente, quando mi irrito con qualcuno o quando mi rivelo ingrata verso qualcosa, mi pongo questa domanda: che frutti mi ha portato questa situazione? Che frutti mi ha portato questa persona? Cosa ho potuto raccogliere da questo? Solo dai frutti posso finalmente capire quanto realmente ho avuto e quanta gratitudine devo ad ogni persona e ad ogni cosa.

Sto sperimentando l'insegnamento di tre donne, per la prima volta dai tempi della scuola materna. Noto la generosità, l'affettuosità, la flessibilità. La donna non nutre interesse per il controllo, ha molta compassione e comprensione e tende a dare all'infinito, come una polla d'acqua antica. Una donna è più fisica, accarezza, osserva, accoglie. Donne che hanno trovato la strada perchè erano "col laccio alla gola". Ed ora sorridono e dispensano letizia. Donne di grande accuratezza, che ti mostrano la strada in piena luce, perchè il loro scopo è che tu la veda. Nulla da nascondere, tutto da mostrare e da dimostrare. 

Io, avevo dimenticato la gioia. Il dolore fisico e tutta la macelleria interiore attraverso cui ero passata mi avevano fatto diventare cupa. Tante cose brutte e dure mi sono successe in vita mia, ma mai nulla è stato tanto terribile quanto perdere la gioia dentro di me. I miei stessi occhi erano cambiati. Ho sperimentato le tenebre dentro di me. Ma la lunga passeggiata di Agosto mi ha liberato da tanti gioghi. Camminare, camminare, in attesa che Gerusalemme mandi un invito.

Ho incontrato molti madri e molte figlie, di recente. Io sono entrambe. Delle madri sto accettando la dolcezza e le cura, alla figlie sto dispensando la cura e la dolcezza.

Sto editando il più grande libro di simbologia che sia mai stato pubblicato in questo paese. E' ancora impreciso, confuso, allo stato grezzo. Ma sarà un libro-guida per molti e sono felice che possiamo aiutare chi l'ha scritto. 

Il rimpianto di non avere una figlia femmina prima o poi si trasformerà in una splendida stella nel cielo.

Sara era la sorella di Abramo o forse era proprio Abramo, Sara. Prendere tutto alla lettera significa scardinare ogni lettera per poi ricomporla.

Il rispetto che il Santo dei Santi mostra nei confronti della maldestra creazione di Adamo/a è l'unica cosa che merita, nell'universo, la definizione di Amore. Dio ama il libero arbitrio.

Speriamo di avere ancora i piedi buoni, per la prossima tappa.

Credo che la desolazione, per le persone come me, arrivi quando pensi di aver finito di leggere tutto. Poi un giorno esci e ti accorgi che non hai ancora cominciato a leggere niente. Che quello che pensi di aver letto lo devi rileggere per forza. E che anche i muri e i sentieri e i cieli si possono leggere. Le lettere sono forse l'ultima cosa.

La scienza dello zodiaco è infinitamente semplice e infinitamente complessa. Ho decifrato per la prima volta la mia carta natale, qualche giorno fa. Dall'ansia con cui l'ho fatto - come qualcuno che scava alla ricerca di un tesoro -, ho capito quanto io sia ancora alla ricerca di indicazioni su chi sono. Ma adesso basta. Non ho bisogno di chiedere al cielo di fuori quello che il cielo di dentro già sa.

Mi chiedo se la fatica sia un frutto o un arbusto o anche forse un radice. Sto coltivando la fatica o sto nutrendo la fatica o sto raccogliendo la fatica? Tanta fatica, ma così tanta quiete dentro. Non sono abituata.

Ho scoperto che esiste una conoscenza perfetta, immutabile ed eterna. E poi ho scoperto che esistono tante strade verso essa, tutte molto umane, tutte molto compassionevoli, tutte molto indicative. Ciascuno cammina solo e unicamente coi propri piedi, alla fine.

La sera della Pasqua bisogna, d'ora in poi, apprestare un posto a tavola apparecchiato di tutto punto nel caso che un profeta decida di presentarsi. Non si sa mai.

Mi trovo spesso, di recente, a dover spiegare ad alcuni genitori amorosi perchè è bene che amino i propri figli incondizionatamente, ovvero senza essere condizionati da niente. E' l'unico modo per salvarli. E' grazie all'amore di mio nonno e di mia nonna che io sono viva. Non mi è servito nient'altro.

Brama, ignoranza ed odio. Le tenebre. Solo dalle profonde tenebre può uscire la luce, dice lo Splendore.

Giordano Bruno sostiene che il condizionamento che subiamo da fuori nell'infanzia (famiglia, scuola, amici, il luogo in cui cresciamo, etc) è tale che ci vuole una forza sovrumana per liberarsene e vivere da uomini liberi. L'educazione che riceviamo è la zavorra più grande di tutte, alla fine. Anni e anni passati a riempirci di menzogne pesanti.

Gli angeli, i malakìm, erano esseri molto possenti e spaventosi. Aver babbeizzato nel corso dei secoli le creature grandi le ha depotenziate, nel nostro immaginario, ovvero nel mondo così come lo creiamo dentro di noi. 

La malafede e la buonafede di una persona sono qualcosa di assolutamente imperscrutabile. Viviamo sempre col dubbio dell'inganno, riguardo al resto del mondo, perchè conviviamo ogni giorno col dubbio dell'inganno dentro di noi.

Quest'anno fatico a trovare un buon augurio di Natale. Ho pensato ad Eva col serpente, per celebrare degnamente William Blake. Ma le sue incisioni perfette dai colori tenui mal si adattano alla necessità di stupore del nostro mestiere. Quindi ho pensato ad un corpo umano con le corrispondenze dello Zodiaco, dati gli studi che sto facendo. Ma niente, non mi convince. Ho bisogno di qualcosa di semplice, con cui rendere il silenzio del deserto e i passi nella neve. Le ali colorate dei malakìm le ha rese bene solo Giotto, che è troppo bizantino per i nostri tempi barbari. Lo sguardo della Madonna sul Bambino, ammirato dallo sguardo del bue, nella Natività, è semplicemente perfetto. Ma io ho bisogno di impressionare, non di dare le margherite in pasto. Ci sto pensando a fondo. Ho pochi giorni a disposizione, per rispettare i tempi tipografici. Quest'anno è più difficile del solito. 

La resh è la schiena piegata volontariamente a fare la volontà di Dio. La resh è l'accettazione completa, il sorriso, il "vengo, sono pronto, eccomi!", la waw è d'oro e d'argento.

Corpo e anima sono fatti della stessa sostanza.

Spero davvero di aver ancora i piedi buoni per la seconda lunga passeggiata. Peccare è solo perdere il sentiero nel bosco, nient'altro.

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